BRUNA ESPOSITO – Altri Venti – Scirocco – Ospitale S. Francesca Romana – inaugurazione 12 maggio 2025 ore 12.00-20.00

STUDIO STEFANIA MISCETTI in collaborazione con l’Ospitale Santa Francesca Romana

è lieto di presentare

Altri Venti – Scirocco
opera di Bruna Esposito
ideata dall’artista nel 2020,
prodotta da Studio Stefania Miscetti nel 2025
Ospitale Santa Francesca Romana
Roma, vicolo di Santa Maria in Cappella 6

Inaugurazione: lunedì 12 maggio 2025, dalle 12.00 alle 20.00
chiusura: 31 luglio 2025
orari: dal lunedì al giovedì dalle 9.00 alle 18.30 e dal venerdì alla domenica dalle 9.00 alle 20.00. Studio Stefania Miscetti sarà presente dal mercoledì al venerdì pomeriggio
ingresso libero

Dal 13 maggio al 31 luglio 2025 il giardino dell’Ospitale Santa Francesca Romana a Roma ospiterà Altri Venti – Scirocco, opera di Bruna Esposito, ideata dall’artista nel 2020 e prodotta da Studio Stefania Miscetti nel 2025.

L’esposizione dell’opera è organizzata in collaborazione con l’Ospitale Santa Francesca Romana.

Scirocco è la seconda di quattro opere della serie Altri Venti che Bruna Esposito ha iniziato a ideare e realizzare nel 2020, dedicandole alle brezze del sud: dopo Ostro (ora in collezione del Centro per l’arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato), a Trastevere aleggerà il vento caldo che spira da sud-est, lo scirocco.

Ai piedi di una pianta di alloro, in un angolo del giardino dell’Ospitale, l’opera è costituita da un gazebo realizzato con materiali naturali, quali bambù, corde, terra, sementi, un luogo ospitale e abitato dall’aria mossa da un ventilatore alimentato con energia fotovoltaica, oltre che da un’elica navale, elemento ricorrente nelle opere dell’artista.

Questo progetto nasce dall’incontro tra molteplici campi del sapere – tra cui arte, architettura e tecnologia – e riflette il pensiero sempre più ricorrente e centrale per l’artista: solo accorciando la distanza tra le persone e gli strumenti che possono contribuire al miglioramento della loro quotidianità, è possibile immaginare un cambiamento di direzione in chiave ecologica. Un cambiamento che ponga un limite all’eccessivo ricorso a beni di consumo, come l’aria condizionata.

Bruna Esposito invita a un uso più consapevole delle risorse energetiche sostenibili, attraverso soluzioni semplici e accessibili a tutti: l’opera si configura come un congegno volto a riattivare lo spazio, trasformandolo in un ambiente ricco di possibilità relazionali e riflessive. In un’epoca in cui il valore dell’incontro assume nuova centralità, viene proposto un luogo di attesa e di sosta che diventa anche occasione di connessioni. Un gesto poetico e al tempo stesso politico: un’esortazione a riflettere sull’impatto delle nostre azioni e ad abbracciare la necessità di alternative, riscoprendo il potere della semplicità. Un omaggio alle soluzioni essenziali del passato.

In occasione dell’esposizione saranno organizzati degli incontri dedicati ai temi dell’ecologia e della sostenibilità ambientale.

Bruna Esposito è attualmente è in mostra, fino al 31 agosto 2025, al Museo delle Civiltà, con il progetto giganti miniature – ipotesi circa il museo e note sul carnevale, a cura di Matteo Lucchetti e Andrea Viliani, attraverso il quale presenta i risultati della sua Research Fellowship presso il Museo.

La serie Altri Venti
La tematica della sostenibilità ambientale è radicata nella ricerca di Bruna Esposito sin dagli anni Ottanta. Tra le sue opere che affrontano il complesso rapporto tra natura e società e il risparmio e riciclo consapevole dell’energia e delle risorse ricordiamo infatti: Two Public Biotoilets (1987-1988), Aureole (1999), Verso Sud (2000), Organic Public Toilets (2003),Venti di rivolta o rivolta dei venti (2009). L’installazione, inedita e prodotta per l’occasione, è realizzata a cinque anni dal suo antecedente, Ostro, esposta presso lo Studio Stefania Miscetti nel 2020.

Il progetto è stato selezionato tra i vincitori della IX edizione dell’Italian Council 2020 – programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura – ed è stato protagonista di un tour di presentazione internazionale realizzato in collaborazione con diversi partner, presso Magazzino Italian Art, New York (USA), presso il Museo Fernández Blanco di Buenos Aires (Argentina) nel contesto di BIENALSUR, grazie all’UNTREF (Universidad Nacional de Tres de Febrero); alle Carpintarias de São Lázaro grazie all’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona (Portogallo), infine al Centro per l’arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato (Italia), che ha acquisito l’opera.

Bruna Esposito – Cenni biografici

Bruna Esposito, Roma 1960. Vive e lavora a Roma. Dopo il diploma al IV Liceo Artistico di Roma, dove studia con Carmengloria Morales, Esposito frequenta la Facoltà di Architettura Dell’Università La Sapienza di Roma. Dal 1980 al 1986 vive a New York, entrando in contatto con il linguaggio della danza contemporanea. Nel 1987 si trasferisce a Berlino Ovest; qui, attingendo alla formazione giovanile, si dedica alla progettazione di gabinetti pubblici ecosostenibili, prima testimonianza di un’antesignana sensibilità ambientale che ne caratterizzerà la produzione successiva, insieme alla matrice antropologica e allo studio delle forme di conoscenza e espressione effimere o minoritarie. Fra le esposizioni internazionali a cui partecipa: Quadriennale di Roma (1996, 2008, 2021); Documenta X, Kassel (1997); Biennale di Venezia (1999, 2005); Sonsbeek 9, Arhnem, Olanda (2001); Biennale di Istanbul (2003); Gwanjiu Biennial, Korea del Sud (2004); New Orleans Biennial, Usa (2008); Cuenca Biennial, Ecuador (2016); Biennial de La Habana (2019).
Fra i premi che le sono stati riconosciuti si segnalano: 9a Edizione Premio Italian Council, MIC, Roma (2021); Premio Termoli, 62a edizione svoltasi nel 2021 presso il MACTE; Selezione al Premio della Camera dei Deputati per il 150° dell’Unità d’Italia, Palazzo Montecitorio, Roma (2011); Premio Nazionale per la Giovane Arte Italiana, MAXXI, Roma e Castel Sant’Elmo, Napoli nel 2001; P.S.1 Italian Program a New York nel 1999 e il Leone d’Oro alla 48a Biennale di Venezia nel 1999, con il padiglione collettivo dAPERTutto.
Attualmente è Docente di Tecniche per la Scultura all’Accademia di Belle Arti di Roma, dopo aver insegnato anche all’Accademia di L’Aquila, Frosinone e Brera; è stata docente presso Temple e Cabot University e guest professor al Rhode Island School of Design, a Roma.

UFFICIO STAMPA: Maria Bonmassar
+39 06 4825370; +39 335 490311
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