Titolo:

Le città di RAM

Manifesto:
Data:
30/07/2003 - 30/09/2003
Immagini:
    Descrizione:

    Dedicato alla gallerista Maria Colao) Nella postazione di Paliano sono ospitate le opere sul tema della città di Carlos Garaicoa, Armin Linke-Paola Di Bello, Alberto Garutti, Donatella Scalesse e Lorenza Lucchi Basili. L’analisi di questi artisti verte su una mappatura dei differenti modi di vedere e sentire la città nella ricchezza delle forme culturali e umane che ad essa appartengono. Dalle video riprese delle periferie di San Paolo (Linke-Di Bello), alle fotografie dei grattacieli newyorkesi (Lucchi Basili), passando per le suggestioni delle fragili prospettive aeree costruite con fili su di un tavolo di legno di cedro (Garaicoa), al colore delle tele debordanti nell’ambiente circostante (Scalesse), fino all’immagine emblematica di Istambul, raccontata attraverso un grande manifesto, che mostra il ponte illuminato sullo Stretto del Bosforo, ideale tramite tra Oriente e Occidente (Garutti).

    Partendo dalle opere reali RadioArteMobile attraverso la trasmissione via internet diventa la piazza virtuale e trasversale, in cui gli artisti non presenti fisicamente si incontrano, e tramite il contattato telefonico arricchiscono di sfaccettature il tema della città. Lawrence Weiner filtra il significato del propria ricerca a partire dagli anni sessanta in relazione al lavoro effettuato negli spazi pubblici della città di New York. Ken Lum contattato a Vancouver in Canada parla degli stimoli ricevuti dal vivere e lavorare in una città melting-pot, crocevia di razze e culture, mentre l’economista Pier Luigi Sacco intervistato in postazione affronta le motivazioni economiche ala base della recente crescita artistica di Minneapolis e Vancouver. L’artista cubano Carlos Garaicoa il cui lavoro verte sul tema dell’architettura e della città intesa come struttura labile a metà strada tra realtà e utopia coinvolge personalmente via telefono gli artisti Luis y Miguel attivi a La Habana che improvvisano una jam session di suoni urbani. Dall’Albania Anri Sala, interviene sui fermenti e sulle idee che oggi animano quest’area dei Balcani e sugli interventi artistici nel tessuto urbano di Tirana. Le note della canzone “Istambul-Costantinopoli” degli anni ’50 di Renato Carosone sono il contributo offerto dal collegamento in diretta di Bruna Esposito. L’architetto Stefano Boeri, si sofferma sul progetto in corso con Multiplicity di raccontare lo sviluppo dell’immenso agglomerato urbano di Milano e del suo hinterland attraverso fatti eclatanti della cronaca degli ultimi anni. Francesco Careri degli Stalker, contattato sul cellulare in auto nella periferia romana parla di “lunghi corridoi nomadi”, zone non strutturate e parallele alla città, transitati da rifugiati e clandestini. Zineb Sedira contattata a Londra si relaziona alla metropoli come luogo di interazione e incontro tra differenti culture. Luca Vitone, da sempre impegnato su questo tema, considera la città attuale come centro di relazione e memoria del contemporaneo, spazio di confronto tra lo straniero e l’autoctono. Da contrappunto alla città intesa come luogo della socialità e dello scambio si pone Pietro Capogrosso, la cui ricerca incentrata sul tema del bunker si configura come un desiderio di isolamento assoluto, privilegio dell’osservazione da un luogo incontaminato. Nella voluta assenza di immagine di RAM, la voce è lo strumento dell’approfondimento, dello scambio di parole e informazioni.

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