Paesaggi d’aria Luigi Ghirri e Yona Friedman / Jean-Baptiste Decavèle
Un progetto a cura di Chiara Bertola e Giuliano Sergio nato dalla collaborazione tra la Fondazione Querini Stampalia, Livio Felluga e RAM radioartemobile
Fondazione Querini Stampalia, Venezia 20 novembre 2015
ore 16 Conversazione. Moderano Chiara Bertola e Giuliano Sergio ore 18 Inaugurazione della mostra del Fondo Luigi Ghirri con proiezione del documentario Livio Felluga 100 di Luigi Vitale sul Vigne Museum di Yona Friedman e Jean-Baptiste Decavèle (2014) “Paesaggi d’aria. Luigi Ghirri e Yona Friedman/Jean-Baptiste Decavèle”.
Una conversazione e una mostra: primo atto di un programma di ricerca legato al Fondo Ghirri, da poco costituito presso la Querini Stampalia soprattutto per la passione e la generosità del collezionista Roberto Lombardi.
Un progetto a cura di Chiara Bertola e Giuliano Sergio. In collaborazione con Livio Felluga e RAM radioartemobile, che prevede venerdì 20 novembre, alle ore 16 una conversazione con Jean-Baptiste Decavèle, artista; Angelo Maggi, professore Università IUAV di Venezia; Chiara Parisi, direttrice dei programmi culturali de “La Monnaie” di Parigi e infine Elena Re, critica d’arte. Moderano Chiara Bertola e Giuliano Sergio.
A seguire, alle ore 18, l’inaugurazione della mostra del Fondo Ghirri (21 novembre 2015 – 21 febbraio 2016). In questa occasione sarà inoltre presentato il documentario Livio Felluga 100 di Luigi Vitale sul Vigne Museum di Yona Friedman/Jean-Baptiste Decavèle (2014), visibile fino al 21 febbraio 2016. La tavola rotonda, ancora, verrà registrata e trasmessa su RAM LIVE, radio web dedicata all’arte contemporanea in streaming 24 ore http://live.radioartemobile.it/
Un ringraziamento a Ca’ Sagredo Hotel di Venezia per l’ospitalità offerta ad alcuni relatori.
L’incontro tra il fotografo Luigi Ghirri e il duo Friedman/Decavèle nasce su un terreno comune a molte ricerche artistiche del secondo dopoguerra: quell’esigenza infatti a scardinare una percezione strutturata di opere e luoghi attraverso la cornice, la teca, il piedistallo e l’architettura e sovvertire la distinzione tra l’oggetto e il suo contenitore, l’edificio e l’ambiente.
Seguendo questa lettura quindi, “Paesaggi d’aria” propone una riflessione attorno al lavoro di due tra i più originali innovatori della fotografia e dell’architettura. Al centro del dibattito dunque il paesaggio italiano, spazio in cui entrambi gli autori costruiscono sguardi, ciascuno a suo modo, superando soprattutto quella convenzione turistica che ristagna nell’idea convenzionale di patrimonio e di museo e che la fotografia come l’architettura possono decisamente sovvertire.
Da qui perciò l’idea di accostare gli scatti di Luigi Ghirri con l’aereo, libero museo del paesaggio, concepito nei vigneti di Livio Felluga dal genio visionario di Friedman / Decavèle. Il confronto avviene attraverso il documentario realizzato dal fotogiornalista e documentarista Luigi Vitale, che racconta la motivazione della nascita del “Vigne Museum” oltre alle fasi della sua costruzione.
Concepito come luogo d’incontro e osservatorio, il “Vigne Museum” interroga il territorio e il suo paesaggio. Struttura senza pareti, per la sua radicalità, offre spunti di riflessione sul concetto di museo e sulla sua funzione attuale per l’arte e l’architettura contemporanea.
Luigi Ghirri, con le sue inquadrature cerca un punto di equilibrio, rinunciando a espedienti formali per unire esperienza e memoria della visione. Non si tratta solo di cogliere il luogo, di mostrarne l’aura, ma anche di viverlo, di leggerlo nella luce del giorno e della notte, di considerarlo un punto di vista per rivolgere lo sguardo al paesaggio attraverso finestre e portali.
Yona Friedman e Jean-Baptiste Decavèle concepiscono il museo, e in particolar modo il “Vigne Museum”, come struttura aperta, perciò uno strumento innestato nel territorio, che ribalta la sua funzione proiettandola all’esterno. Il museo perde le pareti, diventa un monumento inconsistente, un traguardo. Insieme al contenitore scompare anche l’operaoggetto: il museo stesso è una cornice che educa allo sguardo e permette di ritrovare le “opere” tra i palazzi e le piazze, gli scorci di paesi e campagne, di coglierli nella pieghe della storia, come fanno le immagini di Luigi Ghirri.
Fondo Ghirri
Nel settembre 2015 Roberto Lombardi, collezionista di arte contemporanea e amico della Querini Stampalia, affida all’Istituzione veneziana, in comodato d’uso, un nucleo di opere di Luigi Ghirri.
Il Fondo conta trentuno fotografie, gran parte delle quali appartenenti alla serie “Il profilo delle nuvole” e datate tra il 1985 e il 1990. Il ciclo è concepito come “libro d’artista”: un racconto, privo di protagonisti, del paesaggio della Pianura Padana tra Veneto, Emilia e Lombardia in cui, ripercorrendo i luoghi fotografati, l’autore non rispetta la dislocazione topografica, ma segue un itinerario tutto calato nella memoria associativa: malinconia, imprecisione del ricordo, senso di sospensione e d’incanto sono i sentimenti che animano questo suo viaggio. Ghirri sviluppa il progetto con Gianni Celati, che accompagna con un testo lo sguardo di narratore dell’amico fotografo.
Il Fondo Luigi Ghirri, digitalizzato e catalogato, sarà conservato tra i materiali rari e di pregio della Biblioteca e messo a disposizione degli studiosi. Con cadenza periodica suggerirà una serie di attività di ricerca, di approfondimenti, di accostamenti, di paralleli e di stimoli tematici a partire dalla straordinaria sensibilità visiva di questo artista italiano.
Una nuova collana editoriale di quaderni pubblicati grazie alla collaborazione della Galleria Massimo Minini di Brescia, restituirà di volta in volta le considerazioni che emergeranno dalle attività dedicate.
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