La mostra personale di Getulio Alviani è composta da una grande installazione dal titolo concavo e convesso, un progetto audiovisivo in cui le sue superfici si confrontano con un intervento di musica algoritmica di Pietro Grossi. Pietro Grossi è il maggiore esponente italiano di musica concreta ed elettronica, scomparso nel 2002.
Getulio Alviani è uno dei protagonisti della scena artistica italiana ed internazionale degli ultimi cinquant’anni. Ha avuto una formazione artistica vicina, per affinità culturale ed anche per amicizia diretta a Max Bill, Josef Albers, Konrad Wachsmann. Questi, protagonisti del Bauhaus, hanno dato consistenza alla relazione tra arte e scienza operando sulla progettualità. Alviani appartiene a questo contesto proprio per la sua interpretazione aperta del ruolo dell’artista e dell’arte. Un ruolo ritagliato al di fuori del narcisismo comportamentale, del sensazionalismo e della spettacolarizzazione dell’arte. E’ a favore invece di una costruzione rigorosa del lavoro, teso alla sperimentazione di regole, di rapporti e questioni centrali dell’immagine e del visibile. Da circa cinquant’anni si è impegnato nell’indagine dei materiali e nella loro organizzazione in insiemi programmati. Lo si può constatare nelle sue superfici metalliche, nei cromogrammi, negli ambienti e nei volumi, così come nella sua attività grafica, nel design, nell’architettura e nella didattica. Per Alviani la progettazione dell’oggetto ha carattere scientifico. Egli infatti fa del metodo un elemento strutturale del lavoro dell’artista ed al tempo stesso un elemento su cui porre questioni sull’arte. L’opera d’arte risponde ad una questione precisa: anche quando le sue opere nascono in un contesto che appartiene alla ricerca estetica, cosiddetta pura, come le superfici a testura vibratile (1960). Queste, in alluminio e acciaio, nate dalla volontà di costruire immagini con la sola rifrazione della luce, cambiano a seconda della collocazione delle fonti luminose e dei punti di vista. Oppure come nelle opere di pittura, nelle quali la quantità dei colori viene misurata in relazione alla superficie che occupano e la fusione di un colore con un altro avviene secondo proporzioni esatte.
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